La Pedagogia Perversa
Tra Pasolini e Lacan
di Pierluigi Sassetti
ABSTRACT:
«Che cosa collega Pasolini a Lacan? Molto poco: Pasolini aveva letto qualche
scritto del maestro francese, Lacan sapeva chi era Pasolini e sicuramente aveva
visto qualcuno dei suoi film. Ciò non basterebbe certo a creare un rapporto
forte tra di essi come quello postulato da Sassetti nel suo bel saggio se non
fosse per il fatto che entrambi sono stati "maestri" in un'accezione particolare
del termine. Entrambi hanno cercato di costruire un livello pedagogico di
apertura nei confronti dei loro possibili discepoli rifiutando la "perversità"
della pedagogia ufficiale [...] Analizzando la produzione cinematografica
dell'ultimo Pasolini e alcuni degli scritti del primo Lacan, Sassetti giunge
alla conclusione che la "perversione pedagogica" di cui la scuola soffre è
legata alla sua volontà di escludere il desiderio dalla pratica
dell'apprendimento e di non voler tener di conto di quelle relazioni tra docenti
e allievi che costituiscono il momento primario della pratica
dell'insegnamentoµ.
recensione di Giuseppe Panella in école
Questo saggio è il risultato di un viaggio nell’insondato mondo della
perversione pedagogica, ovvero di quella “normale” pratica educativa sorretta
dal godimento mortifero ed in eccesso del “bravo e insospettabile” insegnante.
Una sciatta pratica educativa che arriva a compromettere irrimediabilmente il
percorso del discente e che non tiene conto del sapere “particolare” del
soggetto da educare. Sono qui messi in evidenza gli effetti devastanti
dell’eccesso del “materno” e del “paterno” nel mondo dell’insegnamento; al tempo
stesso vengono esaminate le colpe dei figli a partire dall’analisi del fenomeno
“patologico” dell’adolescenza come momento estensivo di assoluta decadenza.
Attraverso l’analisi dell’opera poetica di Pasolini e del sapere psicoanalitico
di Lacan, si perviene all’ipotesi di una pratica educativa che consideri il
sapere (reale, simbolico ed immaginario) come punto indispensabile di partenza
all’interno del dialogo pedagogico. Pasolini e Lacan, in questo senso, sono
considerati non come classici ma come potenti strumenti utili a conferire al
sapere l’originaria sintomaticità del vero.
SOMMARIO: