Questo libro si pone due domande. Che cosa è il gioco? Che vuol dire giocare per l’uomo?
Due questioni che vengono affrontate attraverso l'eredità clinica e teorica lasciata da Jacques Lacan senza dimenticare il contributo che Freud presenta in alcune sue opere a proposito del gioco infantile.
Ma è come nonno di Ernst che Freud, con una spiccata intuizione, osserva qualcosa di straordinario che si manifesta nell'inconscio in costruzione del bambino; uno strano gioco che il nipote faceva da solo. Giocava, per molto tempo a lanciare sotto il divano del salotto un rocchetto appeso ad un filo per poi tirarlo fuori e di nuovo lanciarlo sotto il divano. Contemporaneamente il bambino emetteva due sillabe. Fort-Da (vai -ecco) che indicavano un movimento alternante, spaziale e temporale. Ernst, ha osservato Freud, si divertiva molto a fare questo gioco e questo divertimento la psicoanalisi lacaniana lo chiama ludus, termine latino che indica una speciale energia, strutturata come un linguaggio con cui l'inconscio del soggetto umano si manifesta. L'inconscio, dunque, che è strutturato come il linguaggio, presiede allo sviluppo del soggetto, ma l'esperienza clinica sta osservando oggi un progressivo annullamento del ludus stesso fino ad arrivare ad una totale sua assenza nelle attività Iudico-sportive e nella vita quotidiana, in favore invece del prevalere dell'aspetto motorio e agonistico-competitivo.
Perché accade questo e che effetto ha sui legami sociali?
Con descrizioni approfondite di casi clinici e di esempi presi da varie esperienze quotidiane, questo libro cerca di dare una risposta a tali domande, mettendo sempre il lettore nelle condizioni di riflettere anche su se stesso, perché quello che viene presentato lo riguarda direttamente come soggetto giocato dall'Altro (famiglia e società). Nello stesso tempo questo libro mostra come il soggetto, attraverso la psicoanalisi, utilizza il ludus come antidoto al disastro sociale che sta annullando la soggettività e il desiderio dell’uomo.
Sarà presente l'autore
Ingresso Gratuito
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