Al centro della moderna convivenza umana si pone una domanda cruciale: cosa significa essere straniero? Freud, padre della psicanalisi, con la scoperta dell'inconscio, ha sottolineato che questa domanda appartiene ad ogni singola creatura umana, di ogni epoca e di ogni nazione. Non a caso Freud utilizza la vicenda mitica di Edipo che, da straniero, conquista la città di Tebe e ne diventa re sposando la regina Giocasta.
Quando tuttavia scoppia la peste, Edipo scopre di essere tutt'altro che estraneo alla città ed alle cause della stessa epidemia. Scopre, tragicamente, che Giocasta è sua madre e dunque assolutamente familiare.
Dunque Edipo è straniero soltanto perché viene da altre terre, ma è in rapporto diretto sia con Tebe che con Giocasta: è cioè, dentro, prima ancora di essere fuori dal contesto di cui diventa re e sposo. La vicenda edipica riguarda ogni soggetto umano di ogni tempo perché l'inconscio si manifesta proprio a partire dall'impatto con l'imprevisto, con l'estraneo, con l'apparentemente "altro" da noi. Non a caso lo psicanalista Jacques Lacan ci ricorda che "l'inconscio è il discorso dell'Altro", come a dire che l'esperienza dell'estraneità parte sempre dall'interno di ognuno e che il primo straniero - che non si sa né come né dove collocare - è proprio il nostro inconscio.
Conduttore: dott. Alessandro Guidi, psicoanalista
SCARICA LA LOCANDINA |
Lunedì 8 maggio ore 20 La scoperta dell'inconscio come terra straniera dell'uomo.
Lunedì 15 maggio ore 21 La casa delle origini, ovvero la casa a noi più estranea.
Lunedì 22 maggio ore 21 L'infanzia e l'estraneità del linguaggio di tutti giorni.
Lunedì 29 maggio ore 21 Il viaggio del soggetto umano verso l'ignoto: il limite e la soglia.
Lunedì 5 giugno ore 21 Quello che è più estraneo è ciò che ci riguarda di più.
ISCRIZIONI CHIUSE |